Italia, paese di terremoti e vulcani, perché?
L’Italia è forse uno dei luoghi della terra
geologicamente più interessanti, basti pensare al grande numero di vulcani
presenti sul nostro territorio e nostro malgrado anche la loro grande pericolosità;
i terremoti non sono da meno. Secondo i dati dell’INGV nel 2017 ci sono stati 44459
terremoti, 120 terremoti al giorno.
Ma a cosa è dovuto? Perché l’Italia geologicamente è così
attiva?
I terremoti (così anche come i vulcani) nascono principalmente
in quelle zone in cui due placche tettoniche entrano in contatto tra di loro,
le placche non sono altro che grandi zolle di crosta terrestre messe in movimento
da moti convettivi che avvengono nel mantello (questa almeno per adesso è la teoria
più in auge, la verità è che sappiamo ancora poco sull’interno del nostro
pianeta). I movimenti che avvengono tra le placche possono essere di varie
tipologie ma per quello che interessa alle finalità di questo articolo ci basti
sapere che sono questi movimenti a creare i terremoti (e anche i vulcani, ma
quello è un discorso più complesso).
Ora diamo una occhiata a questa mappa mondiale contenente
tutte le placche tettoniche del mondo, lungo quelle linee rosse si concentrano il
maggior numero di terremoti e di vulcani (quasi la totalità a dirla tutta), ma
notate niente di strano nel Mediterraneo? Facciamo uno Zoom.
L’Italia è divisa in due, si trova in un punto che viene
chiamato margine di convergenza tra due
placche, le placche in questione sono la placca euroasiatica a nord e
quella africana a sud, la nostra penisola si è formata proprio a causa della
spinta della placca africana nei confronti di quella euroasiatica.
Lo stivale risulta in realtà essere un collage di vari
pezzi, una parte proveniente dall'Europa e una parte provenienti dall'Africa (purtroppo per la lega nord la Padania geologicamente parlando fa parte dell'Africa).
Il continente africano ha infatti come una appendice (una specie di dito) che
si prolunga verso la placca euroasiatica, il confine tra questa parte di Africa
e l’Italia passa per la Sicilia, poi la Calabria e percorre tutte la penisola
lungo la dorsale appenninica fino ad arrivare ad incontrare le Alpi a nord.
La placca africana con il suo “dito” spinge vero l’alto
(verso nord) ma chi ne risente di più è il meridione, infatti attraverso l’uso
di strumenti GPS si può calcolare la velocità con la quale si sposta l’Italia,
e si è subito notato che la parte sud della nostra penisola si sposta con una velocità
di circa 4-5 mm all’anno, mentre la parte settentrionale di soli 1 mm all’anno,
questo significa che l’Italia ogni anno è più corta di 4 millimetri circa.
Le spinte e le interazioni di queste placche creano
sforzi che si accumulano, le rocce che si sfregano tra di loro si comportano
quasi come un elastico che viene teso sempre di più, le rocce accumulano energia fino a
quando questa energia viene rilasciata sotto forma di terremoti.
Con una densità di oltre 200 abitanti per chilometro
quadrato l’Italia è ad altissimo rischio sismico, la geologia ci dice che forti
terremoti continueranno ad avvenire così come è già successo in passato ma non
c’è modo di prevederli, dunque il modo migliore per affrontarli è
una approfondita conoscenza del territorio sotto il punto di vista geologico, in
modo da sapere come e dove costruire.
Credit:
Commenti
Posta un commento