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I grandi plateau basaltici, le più grandi eruzioni avvenute sulla terra

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Andare a Pompei o ad Ercolano è una esperienza davvero emozionante, l’eruzione del 79 d.C. ha come congelato la città, lasciando tutto come era al momento dell’eruzione. Dal punto di vista geologico una cosa molto interessante e che si nota subito è l’altezza degli scavi e quanto siano al di sotto rispetto all'attuale livello della strada. Durante la sua eruzione il Vesuvio ha ricoperto con ceneri e pomici un’area vastissima (dal Vesuvio all’attuale Castellammare di Stabia) con uno spessore che a Pompei ed Ercolano supera i 20 metri.   Immagine presa da Wikipedia È una quantità di materiale vulcanico enorme, ma è veramente niente in confronto ad altre eruzioni avvenute sul nostro pianeta. Sulla terra infatti esistono aree che testimoniano della presenza di vulcani che hanno espulso durante la loro fase attiva una quantità inimmaginabile di materiale vulcanico, in particolare parliamo di basalti. Stiamo parlando di quelli che vengono chiamati “plateau basaltici” o

La ricerca sui terremoti italiani del 2016 potrebbe migliorare le future previsioni sismiche

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Una squadra congiunta italo-britannica di geologi e sismologi ha dimostrato che il raggruppamento dei tre terremoti potrebbe essere stato causato dall'assestamento di una rete trasversale di faglie sotterranee. I risultati mostrano che, sebbene tutti e tre i terremoti si siano verificati sulla stessa grande faglia, diversi piccoli difetti hanno impedito che si verificasse un singolo enorme terremoto e hanno anche agito come percorsi per i fluidi sotterranei che hanno innescato terremoti successivi. Il gruppo di tre terremoti, definito "sequenza sismica" dai sismologi, aveva ciascuno magnitudo superiori a sei e hanno ucciso più di 300 persone nelle montagne dell'Appennino italiano tra il 24 agosto e il 30 ottobre 2016. La ricerca, condotta dalla Durham University, Regno Unito, anticipa il secondo anniversario dell'inizio della sequenza del terremoto. Lo studio è pubblicato sulla rivista Earth and Planetary Science Letters. I ricercatori affermano ch

Italia, paese di terremoti e vulcani, perché?

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L’Italia è forse uno dei luoghi della terra geologicamente più interessanti, basti pensare al grande numero di vulcani presenti sul nostro territorio e nostro malgrado anche la loro grande pericolosità; i terremoti non sono da meno. Secondo i dati dell’INGV nel 2017 ci sono stati 44459 terremoti, 120 terremoti al giorno. Ma a cosa è dovuto? Perché l’Italia geologicamente è così attiva? I terremoti (così anche come i vulcani) nascono principalmente in quelle zone in cui due placche tettoniche entrano in contatto tra di loro, le placche non sono altro che grandi zolle di crosta terrestre messe in movimento da moti convettivi che avvengono nel mantello (questa almeno per adesso è la teoria più in auge, la verità è che sappiamo ancora poco sull’interno del nostro pianeta). I movimenti che avvengono tra le placche possono essere di varie tipologie ma per quello che interessa alle finalità di questo articolo ci basti sapere che sono questi movimenti a creare i terremoti (e anche i vu

Un minerale per ridurre l'anidride carbonica, la Magnesite

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Il cambiamento climatico ormai è un dato di fatto, tutti gli scienziati del mondo sono concordi nel dire che il nostro pianeta stia attraversando una fase surriscaldamento. La controversia viene fuori però quando si parla di cause del surriscaldamento; alcuni parlano di effetto serra, altri dicono che in realtà la terra ha sempre avuto cicli di gelo e disgelo e che quindi l’aumento globale delle temperature fa in fin dei conti parte della normalità nella vita del nostro pianeta, altri scienziati si incontrano invece a metà strada tra le due idee, dicendo che sì effettivamente la terra era destinata a surriscaldarsi naturalmente ma che l’uomo sta accelerando il processo. Una cosa che comunque è sicura è che l’inquinamento dovuto da gas serra come la CO 2 non solo è causa del surriscaldamento globale ma anche di tanti altri fattori come inquinamento dell’aria e buco nell'ozono; per anni si è cercato una soluzione a questo problema e tanto è stato fatto soprattutto in ambito aut

Scoperto un nuovo minerale proveniente dallo spazio, l'Uakitite

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È di poco tempo fa la notizia della scoperta di un nuovo minerale trovato all'interno di un meteorite rinvenuto a Uakit in Siberia. Pare che questo meteorite sia subito balzato agli occhi dei suoi scopritori grazie al suo colore giallo intenso, tanto che all'inizio si pensava ad una roccia contenente oro, quando si è capito che quello non era una comune roccia ma un meteorite i geologi hanno iniziato subito a studiarlo trovando al suo interno un nuovo minerale mai scoperto prima. Il seguente articolo è un riassunto della relazione pubblicata all’81esimo Meeting Annuale della Società Meteoritica di Mosca (il link del testo originale lo trovate a fine pagina). Il meteorite risulta essere formato per il 98% in volume da Camacite (ferro e nichel) il restante 2% da una dozzina di minerali abbastanza comuni nei meteoriti. Dalla struttura interna e dai minerali presenti gli scienziati hanno ipotizzato che questa roccia si è formata a temperature superiori ai 1000 gradi

Le stelle cadenti...cosa sono in realtà?

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Siamo tutti affascinati in queste serate estive dal fenomeno delle stelle cadenti che ci lasciano con il naso all’insù nella speranza di poter esprimere qualche desiderio. Il nome “stella cadente” in realtà non sarebbe appropriato, infatti quello che vediamo non sono stelle ma sono residui lasciati dal passaggio della cometa Swift-Tuttle, proprio in questo periodo dell’anno la terra nel suo percorso intorno al sole si ritrova in questa zona piena di “polvere” lasciata appunto dal passaggio della cometa. Ciò che vediamo dunque sono particelle di polvere che vanno dalle dimensioni di granelli di sabbia a sassi di qualche centimetro di diametro che nell’impatto con l’atmosfera si incendiano a causa della pressione generata dal corpo stesso, l’altissima velocità (dai 20 ai 70 km/s a seconda della dimensione dell’oggetto) con la quale questi corpi impattano l’atmosfera comprimo l’aria che hanno difronte durante la loro caduta, questa diventa incandescente e brucia la meteora.

La geologia spiegata al mio gatto (parte 2)

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Prima parte Sento fuori dalla finestra il tipico miagolio di Geppetto, mi sta dicendo che vuole entrare, così gli apro e lui zampetta fino al suo tappeto preferito “Era ora che mi aprissi, non riesco a dormire fuori fa troppo caldo, dentro si sta meglio” inizia a pulirsi le zampe e la coda “…senti dove eravamo rimasti l’altra volta con quella storia del tempo per i geologi…?” Strano che gli interessi, sicuramente vuole solo rabbonirmi per poi farsi dare da mangiare. “Ti ho spiegato che la storia della terra è divisa in tanti periodi e ognuno di questi periodi ha un nome, ora bisogna chiarire come questi periodi vengano determinati. Il concetto è abbastanza semplice in teoria, un po’ meno nella pratica; ogni periodo geologico viene determinato attraverso l’estinzione di una o più specie” Geppetto è un gatto abbastanza colto, sa cosa significa estinzione “Il più grande esempio di estinzione che tutti conoscono è quello dei dinosauri…” qui mi ferma dicendomi “Quelle grosse lucertole c