Un minerale per ridurre l'anidride carbonica, la Magnesite


Il cambiamento climatico ormai è un dato di fatto, tutti gli scienziati del mondo sono concordi nel dire che il nostro pianeta stia attraversando una fase surriscaldamento. La controversia viene fuori però quando si parla di cause del surriscaldamento; alcuni parlano di effetto serra, altri dicono che in realtà la terra ha sempre avuto cicli di gelo e disgelo e che quindi l’aumento globale delle temperature fa in fin dei conti parte della normalità nella vita del nostro pianeta, altri scienziati si incontrano invece a metà strada tra le due idee, dicendo che sì effettivamente la terra era destinata a surriscaldarsi naturalmente ma che l’uomo sta accelerando il processo.

Una cosa che comunque è sicura è che l’inquinamento dovuto da gas serra come la CO2 non solo è causa del surriscaldamento globale ma anche di tanti altri fattori come inquinamento dell’aria e buco nell'ozono; per anni si è cercato una soluzione a questo problema e tanto è stato fatto soprattutto in ambito automobilistico, con motori ibridi e elettrici e con auto che consumassero meno; questo però non è bastato, il petrolio e l’uso di altri combustibili fossili nonostante tutto hanno ancora il sopravvento sulle energie rinnovabili e la produzione di CO2 sembra non volersi arrestare.


Magnesite da Brumado, Bahia , Brazil. Foto:Rob Lavinsky


Tutto si sarebbe pensato tranne che la soluzione potesse venire dalla Geologia, nello specifico da un minerale la Magnesite (MgCO3).
La magnesite non è uno strano minerale rarissimo, anzi è un minerale abbastanza comune in rocce ignee, in particolare lo possiamo chiamare in quelle rocce chiamate peridotiti.
Ma quello che interessa agli scienziati non è la magnesite che possiamo trovare normalmente in natura, ma è il processo per creare magnesite artificiale in laboratorio.

In realtà si sapeva già che attraverso la formazione della magnesite si potesse “risucchiare” la CO2 dall’atmosfera, il vero problema erano i costi e i tempi di produzione della magnesite sintetica, ma dalla nuova ricerca presentata alla  Goldschmidt conference dal professor Ian Power della Trent University, Ontario, Canada pare che questi intoppi siano stati finalmente superati e si potrà presto dare il via alla produzione industriale di magnesite sintetica per assorbire l’anidride carbonica dall’atmosfera.

Ma andiamo nel dettaglio, come funziona il processo? Partiamo con qualche formula.

CO2 + H2O → H2CO3 → H+ + HCO-
Mg+2 + HCO3 - → MgCO3 + H +

L’anidride carbonica presente nell’atmosfera viene miscelata con l’acqua formando l’acido carbonico, da lì il magnesio viene a sua volta fatto reagire con l’anione bicarbonato dando così vita alla magnesite sintetica.
Questo processo di stoccaggio dell’anidride carbonica secondo i suoi scopritori è più conveniente rispetto a quelli usati attualmente e più sicuro.

Purtroppo, c’è da dire che in questa reazione l’anidride carbonica contribuisce solo con il 50% in peso sul totale della magnesite che si viene a formare. Significa sostanzialmente che per eliminare dall’atmosfera 50 chili di anidride carbonica bisogna produrre 100 chili di magnesite. Si stima che attualmente vengano prodotte 40 miliardi di tonnellate di anidride carbonica l’anno, questo significa che bisognerebbe produrre circa 80 miliardi di tonnellate di magnesite, una quantità davvero enorme.
Non possiamo dunque far affidamento solo su questo processo per ridurre l’impatto che hanno i gas serra sulla nostra atmosfera, dovremo continuare ad impegnarci per sviluppare sempre di più le energie rinnovabili e fare sempre meno affidamento sui combustibili fossili.

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